Origini dei grandi
viaggie
del Grand Tour
Secondo lo storico svizzero Hans Conrad Peyer è
con il Medioevo che iniziano i grandi viaggi nella mitteleuropea. Nel
suo libro “Viaggiare nel medioevo” scrive: “il Medioevo
è un’età di grandi viaggi, e l’ospitalità
è il presupposto fondamentale. Dai pellegrini in cammino verso
Gerusalemme o verso Santiago de Compostella, dai mercanti in viaggio per
le fiere, francesi, fiamminghe e italiane, dai sovrani e dai potenti laici
ed ecclesiastici itineranti per amministrare il potere e la giustizia
sino alle folle di diseredati in cerca di fortuna per le strade d’Europa,
ognuno poteva trovare una sistemazione e un pasto conforme al proprio
rango, nel palazzo sontuoso o nella stalla sovraffollata e maleodorante.” Verso la fine del Rinascimento iniziano i viaggi dei giovani aristocratici
europei, come momento fondamentale della loro educazione. A cavallo, in
carrozza, in barca, sono accompagnati da un precettore, e spesso anche
da un artista che ritrae gli aspetti più interessanti e inusuali
del paesaggio e delle città, oltre che eseguire ritratti come ricordo
del viaggio. Nel Settecento quadri di veduta realistica o “capricciosa”
delle grandi città d’Europa e luoghi incantati del territorio,
momenti di vita e di cronaca, entrano nelle ville e nelle corti, e permettono
di ricordare le tappe dei viaggi compiuti dai loro proprietari.
Nel 1697 Richard Lassels con il suo libro “An Italien Voyage”
introduce il termine Grand Tour. Iniziano a diffondersi diari e racconti
di viaggio ( Thomas Coryat’s “Coryat’s Cruties”,
di Jonathan Richardson il Vecchio “An Account of the Statues, Bas-Reliefs,
Drawings and Pictures in Italy etc.,” del 1722; nel 1781-86 l’abate
francese di Saint-Non pubblica i cinque volumi del famoso “Voyage
pittoresque de Naples et de Sicile”), racconti di uomini illustri
come il terzo Conte di Burligton, Richard Payne-Knight, William Beckford,
il Conte di Caylus, Charles De Brosses , Johan Wolfgang Goethe.
Il Grand Tour offriva una vasta gamma di possibilità culturali
per tutti gusti e gli interessi del viaggiatore: ai siti più belli
della Francia o dei Paesi Bassi e della Germania seguiva la grandiosa
esperienza del passaggio delle Alpi e, prima di recarsi a Roma, le visite
di Venezia e Firenze. La Roma antica e i Giubilei, gli scavi archeologici
di Ercolano e Pompei, Paestum, la Sicilia, spingono sempre più
a sud i viaggiatori.Nel 1817 il tedesco Karl Drais inventa la prima bicicletta.
Nel giro di pochi decenni diventa strumento di sport e viaggi: iniziano
i tour i bicicletta.
Alla metà dell’800 l’avvocato John Mac Gregor introduce
in Francia un kayak che battezzò Rob Roy e con il quale percorse
molti laghi e fiumi dell’Europa. L’entusiasmo che suscitò
fu talmente grande che l’imperatore Napoleone III nel 1867 gli affidò
il compito di organizzare la prima regata sulla Senna in occasione della
Esposizione Universale.
Del 1869 è la prima corsa ciclistica “Parigi Rouen”
di 126 km a cui parteciparono anche numerose donne; l’anno successivo,
in Italia, il Veloce Club Fiorentino organizzò la Firenze–Pistoia
di 33 km che fu vinta dall’americano Van Neste Rynner. Nel 1890
in Europa c’erano già un milione di ciclisti. Nel 1903 nacque
il “Tour de France” e nel 1909, in Italia, il “Giro”
patrocinato da “La Gazzetta dello Sport”.
Dresda
sovrani in viaggio
Verona,
loc.Arena storico crocevia dei pellegrinaggi |
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Grand Tour
Europa
Bellotto,
metà '700 Verona, Adige, particolare
Hamilton,
ritratto del duca Douglas VIII 1777
Goethe viaggio
Italia
Canaletto,
Il Canal Grande alla Salute
1818, Il celerifero
assieme alla draisienne segnano
l'inizio
dell'era della bicicletta
Cicloturista
fine 1800
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Grand
Tour oggi
Nel 1969 viene fondata in Germania l’Associazione Escursionisti
Europei e nel 1972 il suo presidente, Georg Fahrbach, presenta i primi
due Sentieri Europei (E1 Flensburg Mare del Nord – Lago di Costanza
- Genova Mare Mediterraneo e E5 Lago di Costanza – Venezia Mare
Adriatico).
In questi ultimi decenni nel Nord Europa sono stati realizzati grandi
percorsi ciclo turistici, tra i più famosi ricordiamo le ciclabili
del Danubio, del Reno, dell’Inn. Le Reti Ciclabili della Germania,
dell’Austria, dell’Olanda, della Danimarca sono divenute meta
di milioni di cicloturisti da tutto il mondo, che hanno contribuito a
valorizzazione il patrimonio storico-artistico-ambientale, non solo quello
dei grandi centri, ma anche di quelli minori, e creato una economia turistica
diffusa.
La fotografia naturalistica e il Birdwatching sono una nuova forma di
turismo naturalistico che si sta diffondendo anche in Europa.
I luoghi della storia, del sentimento religioso, della archeologia industriale
permettono di individuare un gran numero di itinerari che portano a valorizzare
l’intero territorio delle Regioni Alpine inteso come macroregione
che va salvaguardata.
“Itinerari mitteleuropei” non è finalizzato
a promozioni turistiche di massa ma a contribuire a migliorare la qualità
della vita e a promuovere una comune cultura ecoambientale mitteleuropea.
Manifesto
ciclista 1889, Parigi
Manifesto
Pubblicitario Cycles 1902 A. Mucha
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Carta dei
sentieri europei |